Alla scoperta del cibo Thailandese - Dott.ssa Vera Tirassa
Vera Tirassa - Biologo Nutrizionista Forlì - Cesena - Calisese
Nutrizionista
7996
post-template-default,single,single-post,postid-7996,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-3.0,wpb-js-composer js-comp-ver-4.10,vc_responsive
 

Blog

Alla Scoperta del Cibo Thailandese

  |   Articoli

Da tanto io e Marco volevamo fare un viaggio che ci facesse immergere in una cultura completamente diversa da quella europea. Eravamo decisamente pronti a buttarci in una nuova avventura: infatti, prima del viaggio sono state settimane intense, di lavoro per Marco e di stress pre-laurea per me! Insomma, il viaggio era proprio meritato e le nostre aspettative erano grandissime: per la prima volta alla scoperta dell’Asia!

Abbiamo lasciato la rovente Italia il 6 Luglio da Bologna, dopo aver nascosto il coltellino svizzero di Marco nell’aeroporto perché lo aveva dimenticato nel suo zaino di stiva (non indovinerete mai dove).

Dopo 14 ore di viaggio compreso lo scalo a Francoforte arriviamo finalmente a Bangkok: una metropoli (18 volte la popolazione di Bologna) supercaotica, superinquinata e strapiena di gente. Ad ogni passo si viene assaliti da proposte di passaggio dai conducenti di Tuktuk, una sorta di ape potentissima che ti porta in giro per la città a poche decine di Baht. Ma fate attenzione ai passaggi sospettosamente economici in quanto a fine tour vi porteranno in diverse boutique e gioiellerie da cui prendono la mancia giustificandosi con un sorriso e con un “only look, but if you buy very happy!”. All’inizio ci sembrava un’esperienza MUST in Thailandia, farsi un giro con un Tuktuk però già dal secondo giorno preferivamo girare in taxi o a piedi e già sapevamo fiutare le proposte più “losche”.

Come sistemazione abbiamo scelto l’hotel, Wild Orchid Villa, a due stelle (24 euro a notte per camera doppia con aria condizionata, bagno indipendente e addirittura swimming pool compresa nel prezzo) si trovava vicino Khaosan Road, zona centrale molto turistica, piena di mercatini aperti quasi 24 ore su 24 che avevano veramente di tutto: cibo di ogni tipo, abbigliamento, oggetti strafichi, massaggi (gia ci mancano), pesci che fanno pedicure, musica live, ristoranti, aperitivi ecc.

 

In genere non consiglierei di fermarsi a Bangkok per più di due giorni, ma una cosa assolutamente da non perdere è China Town: abbiamo mangiato veramente bene lì! Riso con un sugo di granchio eccezionale!

Per fuggire dal caos di Bangkok ci siamo diretti verso il nord tramite un treno notturno, Chiang Mai ci aspettava, città molto più rilassata e intima. La città antica è circondata da mura e non è difficile gironzolare a piedi per apprezzare le diverse centinaia di templi e innumerevoli mercatini che la caratterizzano. La regione di Chiang Mai è il posto ideale per fare trekking nella foresta e cavalcare un simpaticissimo pachiderma.

A Chiang Mai, tra le varie attività, abbiamo seguito anche un corso di cucina thailandese riscontrando che le abitudini alimentari tra nord e sud sono differenti (al nord più carne, no sticky mango rice, sud più pesce). Durante il corso era previsto anche un giro al mercato locale per poter scoprire gli ingredienti usati poi nelle ricette.

Nel mercato abbiamo notato che effettivamente i thailandesi hanno poca scelta di verdura. Parlando con la gente del posto ci hanno fatto notare che in Thailandia non c’è mai stata una selezione di verdure spinta come in Europa. Un contadino preferisce andare sul sicuro e coltivare ad esempio riso che fa guadagnare più soldi rispetto le verdure. Probabilmente anche il clima gioca il suo ruolo nella scarsa varietà.

Le principali varietà di verdure utilizzate sono aglio, funghi (per esempio wood ear mushroom), verdure a foglia, varietà di melanzane (molto diverse dalle nostre, verdi e spesso aspre come gusto come ad esempio long eggplant, eggplant, pea eggplant) e baby-corn (mini pannocchie di mais). Per dare più gusto alle loro pietanze usano aromi (lemongrass), chili, diverse varietà di zenzero e limone.

Dopo Chiang Mai siamo tornati con il treno notturno a Bangkok per poi prendere l’aereo per Surat Thani. Lì finalmente ci siamo presi qualche giorno di puro relax sull’isola Ko Phangang… un paradiso!

Ecco le descrizioni delle nostre esperienze culinarie:

Il primo giorno il nostro naso doveva abituarsi ai nuovi odori e i nostri occhi erano un po’ diffidenti per via del loro standard igienico, però superato lo “shok culturale” non avevamo più freni! DOVEVAMO provare tutto, il nostro motto era: “non lo conosco, lo devo provare!”

Un piatto tipico è il Phad Thai (fried noodles in thai style), si tratta di spaghetti di riso con uno spessore di 5mm che hanno una consistenza elastica e soffice. Normalmente il Phad Thai viene preparato nella pentola wok in pochi minuti e si può scegliere la variante vegetariana (con tofu), con carne (normalmente pollo) o con frutti di mare (seafood: gamberetti e seppie). Per la preparazione vengono usate anche diverse salse: salsa si soia (per la versione vegetariana), salsa di pesce e salsa di ostriche. Queste ultime due dall’odore orribile ma vi assicuro che se dosate correttamente conferiscono un’ottimo sapore al piatto finale.

Durante la cottura si aggiunge normalmente un cucchiaino di zucchero mentre il sale non viene utilizzato, anche perché le salse utilizzate già lo comprendono. Il tutto viene presentato con germogli di soia freschi, aglio fresco, nocciole tritate e lime.

Il piatto è equilibrato dal punto di vista nutrizionale (carboidrati, grassi e proteine) però comunque ci siamo meravigliati dello zucchero aggiunto e le salse che in parte contengono già zucchero. Ma in genere nei mercatini non esagerano con le porzioni per questo, anche se il piatto di per se non è ipocalorico non c’è problema. Infatti, mangiare porzioni più piccole, piccanti e più volte al giorno aiuta a non soffrire troppo con la digestione con il caldo che fa in questi paesi tropicali. Infatti, non è anomalo vedere mangiare i thailandesi nei chioschetti di strada ad ogni ora del giorno.

Ah e ricordate: anche se il cameriere vi offre delle bacchette per mangiare non crediate che sia tipico, nessun thailandese lo fa normalmente!

Un’altro piatto veramente delizioso è il pesce tipico thailandese, Red Snapper che viene cotto semplicemente grigliato o cotto sotto sale. Il pesce viene servito con una salsa piccante al coriandolo.

 

Il loro coriandolo è diverso dal nostro (molto più intenso) e ha un odore veramente forte. Non ho mai provato così tanto disgusto odorando una pianta anche se la salsa aveva un gusto buono. Da un recente studio pubblicato sulla rivista Flavour ho scoperto che l’apprezzamento del coriandolo fresco varia a seconda dei diversi gruppi etnici e genetici. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, cliccate il seguente link l’amore-odio del coriandolo.

Non potevano mancare i piatti con riso!

 

… e le zuppe che normalmente sono molto piccanti e fatte con latte di cocco. Sì, le mangiano anche se fa molto caldo!

 

Per colazione i thailandesi tradizionalmente non mangiano dolci (come nella maggior parte del mondo) ma preferiscono mangiare cibo simile a quello che si mangia durante la giornata (zuppe con latte di cocco e chili, riso ecc.). Ovviamente anche in questo paese la globalizzazione ha portato abitudini al di fuori della loro tradizione e non è difficile trovare pancakes con frutti esotici (li fanno più come omelette e non come quelli americani), sandwiches, colazione in stile inglese, frutta con yogurt e muesli, porridge ecc. Sono sopratutto i turisti che cercano colazioni alternative a quella Thailandese!

Mango sticky rice

Una delle nostre colazioni preferite è il Mango Sticky-Rice. Cibo fantastico! Loro lo considerano un dessert, siccome effettivamente non hanno una tradizione da prodotti di pasticceria (con il caldo che fa e con la fantastica frutta che hanno non c’è da meravigliarsi). Hanno tantissime varietà di riso a chicco lungo che durante la cottura rilasciano l’amido, formando una cremina, come fa il nostro risotto. Il riso in questo caso lo fanno cuocere con il latte di cocco, un po’ di zucchero di palma e il tutto viene accompagnato con mango fresco!

A proposito di frutta: fantastica! Nutriente, idratante e dal sapore deciso. Ovviamente volevamo provare ogni frutto però non avendoli mai visti non sapevamo come approcciarci. Per fortuna i thailandesi sono molto gentili e disponibili e ci hanno spiegato come mangiarli! Ogni nuovo frutto che vedevamo era una nuova piccola avventura! Loro poi non avendo delle stagioni come le nostre, non hanno frutti di “stagione”. La cosa più bella è che là vendono ovunque e spesso anche sbucciata. Sarebbe un sogno se anche in Italia vendessero la frutta fresca a pochi soldi sulla strada, il sogno del turista! Infatti i turisti per definizione stanno a zonzo per ore spesso sopportando stress e caldo, quindi cosa c’è di meglio di un pò di sana frutta per reintegrare gli zuccheri, i sali minerali e per reidratare l’organismo? Un sogno che spero un giorno si realizzerà..

Il Durian è un frutto molto famoso in tutta l’area asiatica per le sue spiccate caratterisitche che lo fanno diventare un frutto “amo/odio”. Curiosissimi abbiamo provato il frutto a Chiang Mai ma effettivamente non puzzava e non era neanche male. La sua consistenza cremosa(tipo pesca troppo matura) non mi piaceva molto perché lo rendeva difficile da mangiare. Il gusto era poco forte, cremoso. Mi aspettavo un sapore molto più intenso e sopratutto un odore più forte. In seguito però ci hanno spiegato che il frutto cresce più nelle aree più calde e per questo i frutti importati hanno un gusto e un aroma più blando. Più il colore è intenso (giallo) più il frutto puzza più forte è il gusto. Il motivo perchè viene bandito da ogni stanza d’albergo, metropolitane, aereoporti e altri luoghi pubblici non è esclusivamente legato all’adore ma anche alla sue pericolosità. Infatti, il frutto ha una buccia legnosa dotata di punte molto dure. Non è inusuale leggere nei giornali asiatici riguardo infortuni per cadute di Durian, immagino già le testate: “Il Durian Uccide Ancora”.

Il rambutan (frutto rosso con morbide protuberanze, dentro bianco) era uno dei nostri frutti preferiti!

L’unico frutto che secondo me è molto più buono da noi in Italia è l’anguria. Ho notato che le loro angurie, di dimensioni molto più piccole delle nostre, sono meno dolci. Coltivare angurie è un mestiere molto difficile, e il rapporto sole, acqua è essenziale per ottenere un frutto dolce al punto giusto. Forse i monsoni che ci sono in Thailandia fanno sì che il paese non sia adatto per questa tipologia di frutta.

Invece, una delle bevande più rigeneranti e rinfrescanti è il latte di cocco fresco bevuto nella noce di cocco. Un’esperienza che si deve fare una volta in vita:)

Non aspettarti di trovare formaggi e salumi in Thailandia. Fa troppo caldo! Anche i latticini e legumi sono poco diffusi. Le proteine le introducono mangiando uova (anche di quaglia) addirittura come snack da street food, carne e frutta secca.

Per la cottura/frittura vengono utilizzati olio di palma o olio di soia anche se parlando con qualche turista di Singapore abbiamo scoperto che comprare l’olio d’oliva (importato dall’Europa) è una cosa sempre più richiesta, anche se non ancora molto diffuso per via del prezzo.

Durante la cottura utilizzano temperature molto elevate (pochi minuti a fiamma mooolto vivace), una cosa negativa dal punto di vista nutrizionale ma positiva da punto di vista igienico (sicuramente ammazza tutto!). Nei paesi stranieri è sempre da preferire quello igienico/microbiologico.

Le ristoranti esiste un sistema di garanzia igienica chiamato Clean Food Good Taste: è stato attivato dal ministero della salute thailandese e ha coinvolto pure l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per questo, se vedete questo simpatico simbolo, potete essere più tranquilli poiché si tratta del loro sistema di autocontrollo. Se volete conoscere i requisti per la locanda per aderire al progetto cliccate il link Clean Food Good Taste.CleanFoodGoodTaste

Invece nei supermarcati abbiamo trovato gli snacks più assurdi mai visti: alghe, seppia essicata, legumi salati e fritti (buonissimi)… Ovviamente cerano anche prodotti “normali” come merendine e addirittura i mitici Loacker!

 

Curiosi di sapere che fine abbia fatto il coltellino svizzero di Marco? Trovato al ritorno del viaggio nel nostro nascondino nell’aeroporto un po’ impolverato… Tutto bene quello che finisce bene😉

A presto Asia!